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La filosofia del calcio secondo Coach Marini

MARIANNA MARINI spiega il calcio secondo la sua personale visione in linea con i dettami del Settore Tecnico e della Scuola Allenatori di Coverciano

Motivazioni Intrinseche ed Estrinseche, Mental Training, Strategie

Come detto all’inizio il primo step da definire per l’allenatore e la definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Un adeguato goal setting, con un'attenta analisi degli obiettivi a breve, medio e lungo termine, e infatti necessario per costruire le basi di una giusta dose motivazionale. Naturalmente gli obiettivi dovranno essere raggiungibili e non impossibili, poiché il raggiungimento di un obiettivo difficile ma non irraggiungibile motiva ulteriormente l'individuo a proseguire.

Un altro passo molto importante e lo sviluppo di un'adeguata motivazione "intrinseca". 

La motivazione, infatti, come rilevato più volte dagli studi scientifici, può essere suddivisa in motivazione estrinseca e motivazione intrinseca.

Per motivazione estrinseca s'intende un stimolo motivazionale legato ad elementi esterni, quali, ad esempio, ricevere lodi, riconoscimenti, denaro, l'evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura, e via discorrendo.

Fattori dunque esterni all'attività stessa.

Per motivazione intrinseca, al contrario, s'intende una spinta motivazionale proveniente dall'interno dell'individuo, quando cioè ci si impegna in un'attività non per le conseguenze positive che potrebbe comportare, ma perché la si trova stimolante e gratificante di per se stessa, e proviamo soddisfazione nel sentirci sempre più capaci. E' la curiosità che ci porta a sperimentare situazioni nuove, sorprendenti; in tali situazioni sperimentiamo incertezza, confusione, e sentiamo il bisogno di esplorare l'ambiente alla ricerca di nuove informazioni e soluzioni. Importante per la motivazione intrinseca e, inoltre, la padronanza, in altre parole il bisogno di sentirci sempre più competenti (la competenza e la somma di esperienza "finalizzata" ad un compito, conoscenze, e abilita personali).

E' dunque questo secondo tipo di motivazione che deve essere promosso, poiché si rivela il vero "motore" d'ogni azione e comportamento. L'individuo dotato di una buona dose di motivazione intrinseca sarà più orientato al successo, maggiormente motivato, e difficilmente abbandonerà la meta che si e prefissato.

E per questo dunque che uno dei compiti dello Psicologo dello Sport verterà sulla pianificazione di un adeguato training motivazionale, in cui verranno incentivate le spinte motivazionali già presenti nel soggetto, rendendolo consapevole delle stesse, ma soprattutto potenziando le motivazioni intrinseche, aiutando così l'individuo nel raggiungere al meglio ed in minor tempo gli obiettivi che si e prefissato.

Nell'ambito di un protocollo di Mental Training, il training motivazionale risulta dunque un fattore determinante: potenziare il rapporto tra motivazione ed autostima (perché lo faccio e come mi valuto), ristrutturazione cognitiva individuale e di gruppo (cosa penso) e rilassamento distensivo abbinato ad esercizi di imagery (accrescere la propria motivazione) portano cosi ad un empowerment motivazionale dell'individuo a livello globale.

Ecco un esempio di come alcune strategie comportamentali e/o cognitive possano essere finalizzate ad accrescere motivazione ed autostima (alcune strategie legate ai livelli logici sono già state evidenziate nel precedente paragrafo).

1. POSSIBILITA’ DI VITTORIA - Concedersi una possibilità di vittoria prima che la gara a cui si tiene stia per iniziare. Vincere non vuol dire solo arrivare primi, ma anche aver compiuto un'impresa personale.

2. RISTRUTTURAZIONE - Non bisogna fermarsi a pensare che gli altri forse sono più forti di noi, ma ci si deve concentrare piuttosto sulle nostre qualità; ciò non significa ignorare gli avversari (sarebbe un grosso sbaglio), ma questo pensiero aiuterà a ridimensionarli nei nostri pensieri (ristrutturazione cognitiva).

3. OBIETTIVI - Ricordare sempre le nostre motivazioni, il perché ci troviamo qui e dove vogliamo arrivare (obiettivi REALISTICI).

4. ANCORE POSITIVE - Bisogna ricordarsi spesso precedenti successi sportivi o anche di altra natura e soffermarsi su come ci si sentiva soddisfatti.

5. PREMIO - Concedersi un rinforzo positivo (premio) ogni volta che si raggiunge un obiettivo o che si migliora la prestazione.

6. AUTOSTIMA - Fidarsi di noi stessi e del nostro valore in ogni momento della gara, questa e la cosa più importante; ci aiuterà a restare calmi e sereni nei momenti difficili.

7. PARI DIGNITA’ - Dare a tutti gli atleti l'opportunità di cimentarsi nelle mansioni più piacevoli.

8. LIBERTA’ DI ESPRESSIONE - Utilizzare una parte di allenamento per lasciare giocare gli atleti liberamente, senza valutazioni o informazioni fornite dall'allenatore.

9. SINERGIA - Favorire l'affiatamento e l'incoraggiamento spontaneo che nasce dal gruppo, gli atleti solitamente traggono energie positive e notevoli stimoli dalle parole dei compagni.

10.INTERAZIONE - Permettere agli atleti di partecipare attivamente alla organizzazione dell'allenamento.

11.QUI E ORA - Incrementare la capacita di concentrazione sul momento presente, evitando distrazioni legate al futuro o pessimistiche previsioni.